Cos’è Agile (davvero) e perché nasce
- Lorenzo Ambrogi
- 29 lug
- Tempo di lettura: 3 min

Tutti parlano di Agile, ma pochi spiegano cosa sia davvero. Non è solo una moda o un set di tool. Agile nasce per risolvere un problema preciso: i progetti complessi in contesti incerti che fallivano seguendo metodi rigidi. In questo articolo vedremo cos’è, da dove arriva e perché funziona.
Il problema prima di Agile
Negli anni ’80–’90, i progetti software seguivano modelli tradizionali (Waterfall):
1. Raccolta requisiti
2. Analisi e design
3. Sviluppo
4. Test
5. Rilascio finale
Funzionava per ponti e centrali elettriche, ma nel software era un disastro. I requisiti cambiavano, i clienti vedevano il prodotto solo alla fine e spesso non era ciò che volevano. Uno studio Standish Group (CHAOS Report) mostrava che oltre il 60% dei progetti IT complessi falliva o consegnava valore ridotto con approcci rigidi.
Da dove nasce Agile
Nel 2001, 17 esperti di sviluppo si incontrano a Snowbird, Utah. Creano il Manifesto Agile, con 4 valori e 12 principi. Non inventano un processo, ma una mentalità: collaborazione, feedback rapido, adattamento continuo.
I 4 valori chiave:
- Persone e interazioni più che processi e strumenti
- Software funzionante più che documentazione estesa
- Collaborazione col cliente più che negoziazione contratti
- Rispondere al cambiamento più che seguire un piano rigido
Cosa significa essere Agile
Agile non è Scrum, non è Kanban, non è Jira. È un modo di gestire progetti che punta a:
- Creare valore presto e spesso
- Accettare il cambiamento come parte del processo
- Lavorare in team auto-organizzati
- Coinvolgere chi usa il prodotto durante tutto lo sviluppo
Puoi usare Jira o fare Daily Meeting, ma se il tuo processo non consegna valore presto e non si adatta al cambiamento, non sei Agile.
Quando Agile ha senso (e quando no)
Agile funziona meglio quando:
- I requisiti sono incerti o destinati a cambiare
- Puoi rilasciare valore in modo incrementale
- Il cliente o stakeholder può dare feedback continuo
- Serve ridurre rischi man mano, non tutti alla fine
Per esempio: in un progetto di dashboard per farmaceutica, Agile ha permesso di adattarsi a normative che cambiavano in corso d’opera, evitando di buttare mesi di lavoro.
Quando invece non è ideale:
- Requisiti fissi e alta compliance (impianti GMP, edilizia)
- Progetti dove non puoi rilasciare parti funzionanti intermedie
- Organizzazioni senza cultura collaborativa
Perché Agile non è solo per IT
Agile è nato nel software ma funziona ovunque ci siano complessità e cambiamento:
- Marketing: campagne iterabili e test A/B
- Design: prototipi rapidi e feedback cliente
- Healthcare: processi adattabili a pazienti e contesto
- Industria: sviluppo prodotto con cicli brevi.
Errori comuni nel parlare di Agile
- Confondere Agile con tool o certificazioni: il mindset viene prima dei tool
- Usarlo come scusa per non pianificare: Agile richiede disciplina
- Forzarlo ovunque: non tutti i progetti devono essere Agile.
Mini sezione operativa
Prendi un tuo progetto attuale.
1. Riesci a consegnare qualcosa di utilizzabile in 2–4 settimane?
2. Chiediti: i requisiti cambiano spesso?
3. Fai una mappa delle aree dove un feedback veloce ridurrebbe rischi.
Se rispondi sì a 2 su 3, Agile potrebbe portare valore reale.
Conclusione
Agile non è un processo da applicare alla lettera ma una mentalità per creare valore in contesti incerti. È nato per risolvere fallimenti reali e funziona perché mette feedback e collaborazione al centro. Nei prossimi articoli vedremo quando usarlo, quali framework esistono e come applicarlo passo passo in un team reale.



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